Belen Rodriguez: infuriata, l’ Italia le censura lo spot

di Redazione 8

Belen Rodriguez è in Sud Africa per girare il cinepanettone, avrebbe dovuto essere di ritorno per la settimana della moda milanese, di cui lei è sempre stata protagonista, ma ha fatto sapere che non ritornerà, per il momento è molto arrabbiata per la censura allo spot che ha girato per la nuova campagna pubblicitaria di Miss Sixty, le scene sono state giudicate troppo piccanti per mandarle in onda. In alcune scene Belen Rodriguez è completamente nuda, neanche un millimetro di stoffa indosso, solo un paio di stivaletti dai tacchi altissimi.

Come se non fossimo abituati a vedere Belen Rodriguez completamente nuda, anzi, in queste scene si copre pudicamente il seno, in altre occasione le sue grazie sono state ammirate in ogni centimetro del suo corpo, come dimenticare le foto delle Maldive in cui, fra l’ altro, faceva sesso open air con il tempestoso Fabrizio Corona ?

Del resto, se gli enti preposti sconsigliano la visione de I Cesaroni ai bambini perché ritenuto poco educativo, cosa potevamo aspettarci che dicessero dello spot della conturbante show girl argentina che sprizza sensualità da ogni poro ?

Intervistata dal settimane Chi, Belen Rodriguez ci dà la sua spiegazione, oltre che fare le sue rimostranze: “L’ Italia è stato l’ unico Paese che ha scelto una versione più soft del video. Sarà perché c’ è il Vaticano ?”. Giusto per chi non volesse perdersi il video integrale, dal 25 settembre potrà gustarselo sul sito del marchio.

Video spot censurato Belen Rodriguez

Commenti (8)

  1. Mi sorprende il fatto che, nella nostra tv, si vede di molto peggio, e ora si puntano su 2 tette in uno spot..da una parte meglio così, vedrò di meno la faccia di quell’essere

  2. No, non è perchè c’è il Vaticano, è perchè sinceramente molte persone si sono anche un pò rotte le palle di vedere ogni due minuti le grazie di questa o di quella… già così siamo obbligati a vederle, se in più non le snellissero nemmeno….

    MENO MALE che l’hanno SNELLITO (credo sia il termine più giusto, rispetto a CENSURATO…del resto, se “censurano” anche la pubblicità dell’Elisir di Rocchetta che nulla ha di sexy non vedo perchè non dovrebbero abbreviare anche il suo) …

    …bisogna anche abituarsi all’idea che non esiste SOLO la fascia di telespettatori che sbava dietro ad ogni singolo centimetro di pelle scoperta (fatevi una vita vera!)
    …esiste anche una ben -forse- più nutrita schiera di persone che ormai di questi spot ne ha la NAUSEA… ne abbiamo già masticati davvero troppi….

    non diventa noioso e limitante apparire SEMPRE con la solita etichetta addosso?

  3. Non se ne può più di vedere questa sciacquetta (che non sa fare nulla, avete notato come recita male negli spot TIM?). L’uso del corpo femminile è diventato una cosa vergognosa…. ben venga la censura. Siamo stufe del sesso spiattellato in TV a qualsiasi ora del giorno…. basta!

  4. Non per pudicizia, ma ne abbiamo un pò tutti abbastanza delle donne-oggetto che passano per televisione!!! Qualcuno ha mai fatto caso al fatto che negli spot gli uomini sono quasi sempre tutti vestiti a differenza delle donne che sono quasi sempre nude? Abbiamo visto tante lotte femministe per il riscatto sociale della donna ma, forse, la più grande forma di maschilismo ancora esistente, continua a passarci ancora troppo spesso davanti agli occhi!!!

  5. In effetti la censura andrebbe messa al mondo dello spettacolo in generale; si sta rincorrendo un modello di perfezione che esiste solo dopo il lavoro di un bravo chirurgo!
    E chissà come mai in questi anni le donne soffrono di depressione, ansia, bulimia, anoressia, stress… Invece di migliorare stiamo solo regredendo. Che vergogna.

  6. C’è chi fà successo usando il cervello e chi il corpo lei sceglie la seconda opzione.
    Per usare la prima ci vuole troppo lavoro, e si offende pure dovrebbe solo vergognarsi vorrei sapere dove sono finiti la dignità, la vergogna e il pudore questa non sono pubblicità spazzatura ma donne spazzatura.

  7. Infatti una forma di protesta degna di questo nome sarebbe promuovere una campagna femminista con uno spot in cui le donne si mettono l’hicab (badate bene quello che lascia scoperti gli occhi e copre la testa e la bocca) per rivendicare il diritto ad apparire in pubblico senza bisogno di usare le proprie nudità. Basta con l’ipocrisia dei salvatori delle donne arabe che sono molto più influenti ed emancipate di quanto il vostro comune sentire occidentale possa credere.

  8. oh! un pollaio………. scusate.

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