Quelli che il calcio, Victoria Cabello e la fiducia di Massimo Liofredi

di Redazione Commenta

 Prima che i palinsesti di Rai Due fossero resi ufficiali, in molti si chiedevano se i programmi di Simona Ventura sarebbero stati confermati, molti dubbi per l’Isola dei famosi con una SuperSimo che in finale di trasmissione urlava quel “non ci piegherete mai”, che suonava quasi come una minaccia. Poi arriva la conferma che i palinsesti autunnali prevedevano il ritorno di Quelli che il calcio e di Simona Ventura. Succede però che proprio colei che l’ha condotto per dieci anni decide di lasciare la sua azienda e di provare strade diverse su Sky.

Si corre ai riparti immediatamente e viene fuori un nome che nessuno avrebbe mai ipotizzato, Victoria Cabello che con il calcio ha davvero poco a che fare. Massimo Liofredi, direttore di Rai Due insorge, dice subito che non è d’accordo sulla scelta, lei ha sempre fatto televisione di nicchia per MTV e La7, rete sulla quale ha presentato per quattro anni Victor Victoria che ha lasciato proprio quest’anno perché voleva fare esperienze diverse, diventare professionalmente adulta.

Victoria Cabello, al contrario, è entusiasta dell’opportunità servita su un piatto d’argento, Quelli che il calcio è nettamente diverso dai programmi fino ad ora condotti, sia per collocazione che per fascia oraria, insomma, tutta un’altra cosa. Per lei è una svolta professionale importante e, soprattutto, una sfida. Probabilmente non sarà facilissimo per lei, considerando che il pubblico è abituato a vedere Simona Ventura dirigere tutta la carovana. Far dimenticare al pubblico 10 anni sarà complicato.

Ma Victoria Cabello non si scoraggia e, intervistata dal Corriere della Sera, dichiara di essere spaesata come Massimo Liofredi: “Il mio stato d’animo in questo momento è lo stesso di Liofredi: cado dalle nuvole. Lui ha detto una cosa vera: vengo dalla nicchia. Ma anche se non ero nei suoi disegni spero di renderlo orgoglioso. E che mi dia fiducia, ne ho bisogno”.

Il primo passo di Victoria Cabello è imparare qualcosa sul calcio, inclusi i personaggi che corrono dietro al pallone, quindi, si rimbocca le maniche e comincia a studiare, nel suo solito fare ironico racconta che da qualche giorno legge il famoso giornale rosa sportivo: “Non voglio far finta di sapere cose che non so ma posso dire che imparo in fretta e che ho una borsetta a forma di pallone”.

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