Vanna Marchi, da teleimbonitrice a barista in centro a Milano

di Redazione Commenta

Una grande carriera quella di Vanna Marchi, da esperta teleimbonitrice, capace di vendere di tutto dal piccolo schermo al grido di “D’accordo?!”, slogan entrato nell’uso comune dei più, ha ottenuto la semilibertà, dunque, parzialmente libera, fuori dal carcere ha dovuto andare a lavorare, deve recuperare qualche soldo e per farlo, onestamente, o così si spera, è andata a fare la barista in un barre vicino alla stazione centrale di Milano, il datore di lavoro non è un estraneo, bensì Antonio Lacerenza, fidanzato di sua figlia Stefania Nobile, anche lei implicata nella truffa ma agli arresti domiciliari per motivi di salute, cagionevole, non compatibile con il regime carcerario.

Vanna Marchi è passata quindi dai fanghi sciogli ciccia, venduti a suon di urla in televisione, non senza offendere i diversamente magri che se ne sono sentite di tutti i colori, è passata a brioche e cappuccini, lo aveva già fatto in passato, all’epoca dietro il bancone con Vanna Marchi c’era anche sua figlia, sempre in centro a Milano perchè lei non è donna da periferia. Usufrendo del regime di semilibertà, inizia a lavorare alle 11 del mattino fino alle 21, poi torna a dormire in carcere, dove sta scontando una pena di 11 anni e mezzo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e bancarotta fraudolenta.

L’avvocato di Vanna Marchi racconta che si è data subito da fare, in carcere ha seguito tutti i programmi di rieducazione, ha imparato a dipingere, nel bar si è portata alcuni quadri che non vuole che le telecamere riprendano, ha persino imparato a preparare deliziose torte che serve ai clienti, oltre a stare dietro la cassa. Per lavorare esternamente ha dovuto pentirsi e, per quanto riguarda i soldi, non ne ha più, ha dovuto risarcire le decine di persone bellamente raggirate.

A scoprire la mega truffa era stata Striscia la notizia, proponendo vari servizi che documentavano tutto quanto la società composta da Vanna Marchi, sua figlia Stefania Nobile e il sedicente mago Mario Pacheco Do Nascimento, il terzetto proponeva ai telespettatori numeri del lotto, talismani, amuleti e kit per allontanare le negatività, tutto a base di sale da cucina e rametti di edera. Le vittime per lo più anziani.

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